Tesero e il territorio

Attraversato dal rio di Stava, che poi va a confluire nell’Avisio, Tesero si presenta incorniciato da prati e boschi che gli conferiscono una immagine di vera tradizione, mentre tutto intorno località e posti tipici ispirano suggestive riflessioni: dal rione di”Socce”ai cantoni di ”Pedona”, ”Costa”, “Cultura”, “Benesin” e “Cavada”:ai tradizionali masi sparsi lungo le pendici meridionali del Cornon e del Cucal, oltre che sulle terrazze naturali che accompagnano la sinistra Avisio nella zona di Lago di Tesero.

Quando si esce dal clima composto e un pò misterioso dell’antico abitato, la valle si apre verso Stava ( m.1224 ) con la possibilità di raggiungere, da una parte il passo di Lavazè, seguendo il rio Gambis, dall’altra la magnifica conca di Pampeago ( m.1757 ).

E qui, al cospetto della Pala di Santa e del massiccio del Latemar, si entra in una zona paesaggisticamente ricca di fascino e geologicamente importantissima.

Da Pampeago il paesaggio si arricchisce di sentieri, passeggiate, vecchie baite, testimoni di tante vicende lontane e di civiltà pastorale ormai affidata alla storia, fino a raggiungere, a oltre i 2000 metri di quota il sentiero geologico – mineralogico che è punto di riferimento essenziale del Museo Geologico Mineralogico di Predazzo. Qui si scopre il valore scientifico di un epoca che si può far risalire fino ad alcune centinaia di milioni di anni fà.

Nel fondovalle, protetta dalla splendida catena del Lagorai si trova la frazione di Lago di Tesero, un gruppo di case che rappresentano l’ineguagliabile punto di partenza verso ambienti selvaggi, accompagnati dalle rocce levigate dagli antichi ghiacciai, oggi sostituita estese abetaie, al sopra delle quali tra suggestivi silenzi si conserva una fauna alpina in grado di proporre ancora contenuti di grande varietà e di straordinaria ricchezza.

Tesero nella storia

Situato nella zona mediana della Valle di Fiemme, nel Trentino Nord – Orientale, adagiato a mezza costa di fronte alla maestosa Catena del Lagorai. Tesero si presenta con il prestigio di una storia antica, dai contorni non ancora chiaramente identificati. Sembra ormai certo che l’uomo comparve in valle attorno al VI – VII millennio a. C.

Tracce di bivacchi mesolitici (corrispondenti al periodo medio – tardo dell’età della pietra) sono venuti alla luce in corrispondenza di alcune obbligate zone di transito, tra le quali Pampeago.

Risale inoltre al 1983 la scoperta dei resti di abitazioni seminterrate in località “Sottopedonda” fatti risalire alla cultura retica dei secoli IV-V a.C. come confermerebbero le strutture delle abitazioni il tipo delle suppellettili. Caratteri retici propone anche la plachetta in osso che porta incisa la più antica iscrizione della valle.

Da ricordare inoltre un gruppo di “coppelle”( piccole cavità scavate nella roccia, con un probabile significato rituale) sicuramente preistoriche, individuate dal prof. Piero Leonardi dell’Università di Ferrara, lungo il fianco destro della Val di Stava, alle falde del monte Cucal, anche se è difficile precisarne con esattezza l’età.

Molte e significative le testimonianze del popolamento di Fiemme in epoca romana, con frequenti ritrovamenti di monete e oggetti vari, tra i quali il”pilum”(giavellotto) della Val di Stava, una moneta con l’effige dell’imperatore Comodo (morto nel 192 a. C.) rinvenuta nel 1872 a “Pedonda”a valle dell’abitato, e ancora più significativamente, altre due monete fatte risalire addirittura all’imperatore Traiano (117 d. C.) difficile anche risalire con esattezza all’avvenuto in valle del Cristianesimo.

Un’origine remota dunque, documentata per iscritto soltanto nel sec. XII quando vennero sottoscritti i famosi patti Ghebardini (1111 d. C.)con il Principe Vescovo Gebardo di Trento, momento fondamentale nella storia della Magnifica Comunità di Fiemme.

Quest’ultima, originariamente unita, venne poi divisa in quartieri, uno dei quali, il secondo, era appunto quello di Tesero, con Panchià e Ziano.

In proposito, il primo documento risale al 1245. Panchià e Ziano divennero autonomi nel 1782.

La storia continua con alterne vicende, attraverso i secoli, fino a quando, nel 1807 la Baviera alla quale il Tirolo era stato assegnato da Napoleone Bonaparte, prese possesso della valle di Fiemme e abolì le antiche consuetudini. Le assemblee generali dei “ vicini”e i regolamenti, trasformando le Regole in Comuni. E a questi ultimi vennero attribuite le porzioni di territorio che in precedenza erano delle Regole.

Il resto avrebbe dovuto essere diviso tra gli stessi Comuni. Ma i Fiammazzi non vollero sciogliere la loro Comunità, che ha continuato a vivere fino ai nostri giorni.

Disposto lungo il corso del rio Stava, Tesero rappresenta da sempre il cuore della vallata, dove l’antica tradizione silvo pastorale ha lasciato progressivamente il passo ad una vivace, stimolante attività artistica, musicale, artigiana, costruita e potenziata nel tempo. I suoi possedimenti documentati dalla storia anche in altre località dell’alta Val di Fiemme, a Predazzo e Bellamonte, ne confermano lontane vicende di predominio. Il primo ospedale in Fiemme fondato nel 1731 grazie al lascito di Gian Giacomo Giovanelli ne ribadisce la sensibilità sociale, oggi nuovamente evidenziata nel momento in cui l’edificio è stato trasformato in una moderna funzionale Casa di Riposo per anziani.

La storia di Tesero è documentata tra il secolo XIII e il XVII da una preziosa serie di pergamene raccolte nell’archivio comunale e parrocchiale.

In esse si ritrovano alcuni dei momenti più significativi della crescita e dello sviluppo del paese.Legata al passato con sensibilità e indiscutibile amore per la sua storia, la popolazione del paese si caratterizza oggi per impegno, vitalità e voglia di crescere.In questo contesto si segnala ed emerge un discorso turistico proiettato verso il futuro, con proposte stimolanti sia per l’estate che per l’inverno.

La popolazione di Tesero contava, nel 1722, 1100 abitanti, saliti a oltre 3000 nel 1912.

Oggi sono circa 2500. 

 

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